L'Unione Europea sta facendo passi avanti nella regolamentazione dell'intelligenza artificiale con l'AI Act, una proposta di regolamento che mira a creare un quadro normativo per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Questo regolamento è stato concepito per classificare i sistemi di intelligenza artificiale in base al loro livello di rischio e per imporre requisiti più rigorosi per i sistemi ad alto rischio.
Uno dei punti focali dell'AI Act riguarda l'intelligenza artificiale generativa, una tecnologia in grado di creare nuovi contenuti, come immagini, testo, musica e video.
Sebbene questa tecnologia offra molteplici opportunità, può anche essere sfruttata per scopi dannosi, come la creazione di deepfake, video o audio falsi che sembrano autentici.
L'AI Act stabilisce alcune norme chiave per l'intelligenza artificiale generativa:
- Indicazione dell'Origine: L'obbligo di dichiarare se il contenuto è stato generato da un'intelligenza artificiale, al fine di garantire la trasparenza.
- Uso di Dati Non Discriminatori: L'obbligo di utilizzare dati di addestramento che non siano discriminatori o dannosi per evitare discriminazioni o contenuti dannosi.
- Prevenzione di Contenuti Dannosi: L'obbligo di adottare misure preventive per impedire la creazione di contenuti dannosi o fuorvianti.
Al momento, l'Unione Europea sta negoziando i dettagli dell'AI Act, compresi i requisiti specifici per l'intelligenza artificiale generativa, le sanzioni per le violazioni e il ruolo delle autorità di regolamentazione. Il Parlamento europeo ha approvato il regolamento nel giugno 2023, ma il Consiglio dell'UE deve ancora raggiungere un accordo.
Il regolamento dovrebbe diventare obbligatorio in tutti gli Stati membri dell'UE una volta che i negoziati saranno conclusi, il che dovrebbe avvenire nel corso del 2024.
L'intelligenza artificiale generativa può essere utilizzata per scopi positivi, ma è importante essere consapevoli dei rischi potenziali, tra cui deepfake, fake news e incitamento all'odio. La regolamentazione mira a garantire che questa tecnologia sia utilizzata in modo responsabile e etico, senza compromettere la verità e la sicurezza pubblica.